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Salve a tutti. Come potete vedere, il titolo del mio blog prende spunto dalla parole di un personaggio storico molto controverso, ma che sicuramente ha lasciato un enorme segno: "Ye shall know the truth, and the truth shall make you free = conoscerete la verità, e questa vi renderà liberi". Ecco, ho reputato giusto titolare il mio blog in questo modo. La verità vi/ci renderà liberi. Ovviamente non predendo certo di essere io la Verità assoluta, questo blog ha soltanto l'intento di condividere con il maggior numero di persone, temi di attualità politica e sociale, toccando anche, se possibile argomenti "scottanti". Vorrei credere che all'interno di questo piccolo spazio virtuale, le persone si sentano libere di parlare, informarsi, ma sopratutto crescere culturalmente e non solo. Questo è il mio sogno/desiderio. Spero durante questo percorso di poter creare interessanti dibattiti contro ogni forma di censura. Non dobbiamo mai aver paura di manifestare il nostro dissenso e la nostra voglia costante di ricercare la verità nelle cose. "Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono". Georg Hegel

4/19/2012

RICORDARE VIK. UN DOVERE DI TUTTI NOI.




A pochissimi giorni dalla morte per arresto cardiaco del calciatore del Livorno Calcio, Piermario Morosini, di cui se volete potete leggere i post pubblicati sul blog nei giorni scorsi, si celebra, o almeno si dovrebbe fare, la ricorrenza del primo anno dalla morte di Vittorio Arrigoni, avvenuta il 15 aprile 2011 per opera di un gruppo terrorista appartenente al gruppo islamico jihadista salafita.
Ora per chi non lo sapesse, il Jihadismo salafista è considerato da molti come una forma di “fascismo islamico” esasperato.
Un movimento che da sempre considera ogni occidentale compromesso, anche quelli che, come Vik appunto si è battuto a costo della vita per la causa palestinese.
Il motivo è semplice: la costituzione di un emirato islamico a Gaza presuppone una terra etnicamente pura. Il salafismo è nemico di ogni modernizzazione dell'islam. In tempi di giovani arabi che si ribellano, Arrigoni predicava la mobilitazione dei giovani di Gaza per un cambiamento. Aveva sottoscritto anche un manifesto con i suoi coetanei della Striscia in tal senso. Ma nonostante le dichiarazioni del "ministro degli esteri" di Hamas (faremo di tutto per liberarlo), la mobilitazione politica dei giovani spaventa il partito islamico perché non mette per forza al primo posto Allah, come si è visto in Egitto o in Tunisia.[1]
I motivi, le domande e molto altro ancora sulla morte di Vik sono ancora molti e con molti lati oscuri.
E’ altrettanto vero poter dire che Vittorio era è un ragazzo scomodo, un occidentale che si batteva a Gaza per i diritti dei Palestinesi, ai quali, nonostante siano passate decadi, ancora la comunità internazionale non riconosce come uno Stato di fatto.
Oggi però non è il caso di sollevare l’ennesima diatriba sugli errori ma soprattutto sugli orrori commessi in quasi 60 anni dallo Stato israeliano, nei confronti di centinaia di bambini e madri innocenti palestinesi.
Oggi è il giorno di ricordare Vittorio. Un idealista, un sognatore.
Vittorio Arrigoni era un’attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement.
Una persona che al contrario di molti trentenni che si lamentano di non avere l’auto nuova ogni anno o la possibilità di andare in vacanza al mare, aveva scelto una vita diversa, di sacrifici.
Una vita in cui raccontava in prima persona, ma anche attraverso il suo blog: “guerrillia radio” tutte le atrocità che venivano commesse dall’esercito israeliano nei Territori Occupati (sulla Striscia di Gaza).
Ricordo che sfortunatamente venni a conoscenza del suo blog soltanto pochi giorni prima della sua morte. Mi dispiacque davvero perché lui rappresentava tutti quegli ideali in cui anch’io credo, ma che, a differenza mia Vik aveva scelto di vivere sul campo.
Era un ragazzo che non aveva paura della verità, una persona che forse già conosceva il suo terribile destino, ma che nonostante tutto ha combattuto fino all’ultimo  in ciò in cui credeva.
Ricordo di essere rimasto ammaliato dalla forza di spirito della sua persona, delle sue parole, del suo agire. Purtroppo non ho avuto e mai avrò la possibilità di stringergli la mano. Voglio pensare però che queste mie poche parole possano arrivargli, ovunque lui sia.
Spesso le persone prendono come miti personaggi che miti non sono.
Per questo, a differenza di molti altri che (giustamente) citano sempre il suo libro: Gaza. Restiamo Umani, vorrei chiudere, mostrando un video in cui Vik critica aspramente un personaggio molto più "famoso" di lui (Roberto Saviano), circa il suo pensiero pro-israeliano.
I veri miti sono altri. Apriamo gli occhi!



Grazie Vik per l'esempio che hai dato a tutti noi. Non ti dimenticherò.
Andrea Viaggi

[1] http://www.loccidentale.it/node/104588

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