« Mio
padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere
che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un
leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di
abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! »
TRAMA:
Cento sono i passi che occorre fare
a Cinisi, per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella
del boss mafioso Tano Badalamenti.
Il
giovane Peppino Impastato vive cercando di sfuggire a quest'inesorabile legame
con l'ambiente mafioso che il padre, Luigi Impastato, un po' per inerzia, un
po' perché ha una moglie da proteggere e due figli da crescere, non ha la forza
di rompere. Anche di fronte alla vulnerabilità sua e della propria famiglia,
Peppino, animato da uno spirito civico irrefrenabile, non esita, con
l'involontaria complicità del fratello Giovanni, ad attaccare "don
Tano" e a denunciarne pubblicamente le malefatte. Il percorso
"controcorrente" di Peppino nasce quando, bambino, vede scorrere
davanti a sé gli albori della lotta politica contro la mafia e il potere a essa
colluso, lotta a cui poi prenderà attiva parte una volta adolescente e poi da
adulto. La morte violenta dello zio capomafia, l'incontro con il pittore comunista
Stefano Venuti, il rifiuto del padre biologico e della famiglia intesa in senso
mafioso e il formarsi con il pittore idealista, suo vero "padre
etico", sono i punti di svolta della vita di Peppino bambino, che lo
segneranno per il resto della sua esistenza. La frase "noi comunisti perdiamo perché ci piace perdere" sembra
quasi un preludio alla sua tragica morte, che giunge quando ormai è diventato
troppo scomodo ai mafiosi e il padre, morto in un oscuro incidente, non lo può
più proteggere da don Tano. Viene ucciso soprattutto per l'operato
dell'irriverente Radio Aut, dai microfoni della quale si è scagliato senza
freni a denunciare la mafia e i suoi misfatti.[1][1]
La prima volta che vidi questo film rimasi davvero esterrefatto dalla
potenza di quest’uomo: Peppino Impastato. Ovviamente avevo già visto altri film
sulla mafia, anche più cruenti, ma questo mi ha sicuramente lasciato un segno
indelebile sulla forza delle proprie idee.
E’ difficile credere che un figlio di mafioso, cresciuto in un piccolo
paesino della Sicilia decida di rinnegare tutto e combattere il sistema mafia
in prima persona e attraverso una radio.
Questo non è soltanto un film, è il racconto della vita di un Eroe moderno.
Un film da vedere e rivedere.
Informare per resistere, essere compatti e schierarsi con forza contro il nemico, volere a tutti i costi la verità. Questo era Peppino, un uomo libero che è morto da uomo libero.
Sicuramente la mafia sarebbe meno potente e ramificata se al mondo ci fossero
più Giuseppe Impastato.
Andrea Viaggi
TRAILER:
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Informazioni personali
- Andrea Viaggi
- Melbourne, Vermont, Australia
- Salve a tutti. Come potete vedere, il titolo del mio blog prende spunto dalla parole di un personaggio storico molto controverso, ma che sicuramente ha lasciato un enorme segno: "Ye shall know the truth, and the truth shall make you free = conoscerete la verità, e questa vi renderà liberi". Ecco, ho reputato giusto titolare il mio blog in questo modo. La verità vi/ci renderà liberi. Ovviamente non predendo certo di essere io la Verità assoluta, questo blog ha soltanto l'intento di condividere con il maggior numero di persone, temi di attualità politica e sociale, toccando anche, se possibile argomenti "scottanti". Vorrei credere che all'interno di questo piccolo spazio virtuale, le persone si sentano libere di parlare, informarsi, ma sopratutto crescere culturalmente e non solo. Questo è il mio sogno/desiderio. Spero durante questo percorso di poter creare interessanti dibattiti contro ogni forma di censura. Non dobbiamo mai aver paura di manifestare il nostro dissenso e la nostra voglia costante di ricercare la verità nelle cose. "Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono". Georg Hegel
4/20/2012
FILM PER IL WEEKEND - I CENTO PASSI
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